La legge di bilancio 2017 conferma l’ecobonus del 65% fino al 31 dicembre 2017 per interventi su singole unità immobiliari, ma per gli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali, o che interessano tutte le unità del singolo condominio, la proroga arriva a dicembre 2021.
Oltre alla proroga, sono state anche confermate le categorie di lavori che beneficiano della detrazione con i rispettivi limiti di spesa. In particolare: riqualificazione globale di edifici (100 mila euro); interventi su pareti, tetti e solai (60 mila euro); sostituzione o modifica di serramenti e infissi (60 mila euro); installazione di pannelli solari termici (60 mila euro); sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione, pompe di calore o impianti geotermici (30 mila euro); sostituzione di scaldacqua con quelli a pompa di calore (30 mila euro); installazione di schermature solari (60 mila euro); sostituzione di impianti di riscaldamento (o nuova installazione) con generatori a biomassa (30 mila euro); installazione di dispositivi multimediali per controllare da remoto gli impianti (nessun valore massimo di detrazione). Queste opere, compresi i dispositivi domotici aggiunti con la Legge di Stabilità 2016, restano incentivate.
Resta invariato l’iter necessario per beneficiare della detrazione: invio della documentazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori, pagamento delle fatture con bonifico dedicato.
Le novità riguardano invece le percentuali di sconto per la riqualificazione di parti comuni degli edifici condominiali. Nel caso l’intervento sull’involucro dell’edificio incida per oltre il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, la detrazione diventa pari al 70% della spesa. Si può salire sino al 75% se le operano conseguano almeno la qualità media ex Dm 26 giugno 2015 (Linee guida nazionali per la certificazione energetica). Le condizioni devono essere asseverate da professionisti abilitati e saranno oggetto di verifica a campione da parte dell’ENEA. Inoltre le detrazioni saranno calcolate su un ammontare complessivo delle spese non superiore a Euro 40.000, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Con riferimento alla detrazione del 70% o del 75%, la norma prevede che le persone con redditi bassi possano cedere il proprio credito d’imposta ai fornitori che hanno eseguito i lavori o anche ad altri privati, con la facoltà di successiva cessione del credito. Restano esclusi istituti di credito e intermediari finanziari.
Sono state prorogate per l’anno 2017 alle medesime condizioni dell’anno precedente le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia (50%).